Che cos'è il Pendolo medianico e come funziona?
Il pendolo è uno strumento in grado di amplificare le vibrazioni emanate da tutto ciò che ci circonda. Vibrazioni emanate, ad esempio, da oggetti, ma anche da entità disincarnate come i nostri spiriti guida. Le applicazioni di questa pratica non sono soltanto medianiche: quelle principali attengono al campo medico o al ritrovamento di oggetti; ed da questo punto di vista, tale pratica, denominata radiestesia (sensibilità alle radiazioni), è attualmente accreditata ed oggetto di studi.
Il meccanismo di funzionamento, per cui l'uomo può servirsi di questo strumento, non è stato ancora dimostrato, nonostante ci siano diverse teorie al riguardo. Si ritiene che la combinazione essere umano-pendolo possa amplificare e decodificare le vibrazioni circostanti, recepite dall'uomo attraverso le cosiddette ESP, percezioni extrasensoriali che ogni individuo, in misura maggiore o minore, dovrebbe possedere. E' pacifico che il movimento del pendolo è indotto dal braccio umano (infatti se esso viene appeso ad un corpo inerte resta immobile); tuttavia nell'uso l'operatore non cerca di imprimere ad esso un movimento, ma si impone di mantenere il massimo distacco, di modo che se di induzione si può parlare, non può che essere induzione inconscia. Non è ben chiaro se, nei casi di comunicazione con entità, siano queste ultime a servirsi direttamente del braccio umano, oppure se il movimento del braccio umano sia indotto a livello inconscio, quel livello in cui, anche nelle persone meno portate alla medianità, possono stabilirsi contatti tra le entità e la nostra anima. Questa sembra essere la tesi maggiormente condivisa, in quanto sarebbe il nostro subconscio a filtrare e lasciare entrare le informazioni desiderate, da chiunque o da qualunque cosa provengano.
Per l'utilizzo, molti sono i modi e le personalizzazioni, per cui il metodo qui indicato è solo una strada per potenziare e risvegliare le proprie capacità extrasensoriali.Si inizierà seduti ad un tavolo, con il pendolo nella mano destra (per i mancini sarà la sinistra), tenendo il filo tra il pollice e l'indice in modo da dare al filo una lunghezza di almeno 12 cm (ma è consigliabile 15-18). Non vale la pena farlo (ma è proprio meglio evitare) quando ci si sente stanchi, stressati o pieni di sentimenti negativi (odio, rancore, gelosia, invidia), onde evitare, per una legge di attrazione, di attirare entità negative che possano fornire informazioni e consigli errati. Si appoggerà il gomito al tavolo, cercando di tenere il polso sciolto, o almeno non teso, e un po' piegato, di modo che il palmo della mano sia quasi parallelo al piano del tavolo. Alcuni, tuttavia, suggeriscono di tenere il polso dritto, di modo che il pollice sia in linea retta con l'avambraccio.
Rimanendo in quella posizione per un po', ci si accorgerà che dopo qualche tempo (in genere uno o due minuti) il pendolo inizierà a muoversi: il braccio vibrerà di movimenti involontari ed impercettibili, i quali si trasmetteranno, attraverso il filo, al pendolo. Con alcune persone, tuttavia, il pendolo resta perfettamente fermo: nessun problema, sono modalità diverse di comunicazione. A questo punto, ad alta voce, occorre parlare con molta calma e chiarezza al pendolo (poiché non si sa ancora con chi si comunica) e chiedergli di mostrarci quale movimento significa "sì". Solitamente il pendolo, dopo un tempo che può arrivare a 20 secondi, oscillerà in una linea retta perpendicolare a quella delle nostre spalle (in altre parole: da nord a sud, assunti con il nord davanti a noi), oppure girerà in senso orario. Ad ogni modo, ogni movimento va bene, basta che sia ben compreso e chiaro. Poi si dovrà chiedere il movimento che significa "no"; solitamente il pendolo oscilla in una linea retta parallela alle nostre spalle (dalla nostra sinistra alla nostra destra e viceversa) oppure ruota in senso antiorario. Si può stabilire anche il "così così" (può essere l'oscillazione in linea obliqua).
Se si incontrano difficoltà in questa fase, sarà opportuno produrre da sé, volontariamente, i movimenti che si vogliono associare al sì e al no, e spiegare al pendolo che quei movimenti dovrà fare per rispondere sì e no alle domande che gli verranno rivolte. Quindi si procederà ad una verifica come detto sopra, per vedere se si è riusciti a stabilire un codice di comunicazione, chiedendo al pendolo di rifare i movimenti che gli sono stati insegnati.Una volta "concordato" il codice di comunicazione con il proprio subconscio (o sé inferiore), è possibile iniziare - per gradi - a porre qualche domanda. Ad esempio, se si avrà successo in questo tipo di comunicazione (in quanto possiamo meritare questo favore), se la lunghezza scelta del filo è appropriata, se la concentrazione è sufficiente o il momento della giornata è adatto.
Ottenute le prime risposte - probabilmente positive - si potrà iniziare a porre al pendolo altre domande, la cui risposta non è conosciuta ma è verificabile nell'immediato. E' bene, all'inizio, non cercare di prevedere il futuro o conoscere cose e fatti di altre persone. Infatti non è detto che chi comunica con noi possa o voglia fornirci tali informazioni; in tal caso, tuttavia, il nostro subconscio si sforzerà in ogni modo di fornirci ugualmente una risposta attraverso un movimento, così rischieremmo, piuttosto che vedere un pendolo fermo, di leggere risposte fornite a caso, spesso sbagliate, e correremmo il rischio di perdere fiducia nella verità delle risposte e di essere aiutati da un subconscio sempre meno affidabile. Una volta fatta un po' di esperienza, sarà possibile provare a porre anche domande su altre persone (eventualmente su loro richiesta, per ogni tipo di problema), su situazioni estranee o sul futuro proprio o altrui. Sarà bene iniziare le sedute dichiarando (anche col solo pensiero) ciò che si vuole sapere e chiedendo se si è in grado e se si ha l'autorizzazione a saperlo. Ad ogni modo, chiunque potrà provare, verificando poi le risposte con la realtà.
Se la domanda riguarda qualcosa a cui noi desideriamo una certa risposta, c'è il rischio che l'esito venga influenzato. Occorre cercare di mantenere il massimo distacco, continuando a ripetere mentalmente la domanda e/o chiedendosi "Chissà quale sarà la risposta?". Si potranno poi costruire dei quadranti, sopra i quali si terrà il pendolo che, oscillando, indicherà le risposte ivi indicate. Molti sono in vendita presso librerie specializzate. A questo punto - pur non essendo strettamente necessario - alcuni consigliano questo breve rituale.
Con tono austero, pacato e sicuro, si potrà dire: "Riga, mostrami come sarà il futuro". Quindi, con voce forte, si chiederà: "Alta e potente forza spiritica, sei qui a guidarmi?". Solitamente il pendolo risponderà con il movimento prescelto per il "sì" (se non accade, riprovare in altri momenti della giornata). A quel punto si potranno porre tutte le domande a cui si cerca una risposta, sul futuro, su supposte cause di problemi insorti, e su tante altre questioni, ed il pendolo potrà rispondere con "sì", "no", "così così", e, tramite appositi quadranti (costruibili e personalizzabili), potrà fornire lettere, numeri ed indicare la direzione in cui cercare una persona, un animale/oggetto smarrito o qualsiasi altra cosa. Potrà dirci in che direzione cercare un animale smarrito, da quanto giorni o ore si è perso, a quanti chilometri di distanza si trova ed, eventualmente, qual è il numero civico della casa in cui abitano le persone che lo hanno ospitato. In teoria tutto sarebbe possibile: avere i numeri del lotto, numeri telefonici ed indirizzi (di abitazione come di posta elettronica) di persone che vorremmo raggiungere per i motivi più diversi. Tuttavia è bene sapere che le entità con cui si viene a contatto in questa pratica, se trattasi di entità buone o spiriti guida (e ci si deve sempre augurare che sia così), vorranno verificare la bontà delle motivazioni di ogni richiesta. Non ci si deve mai rivolgere alle entità per ottenere informazioni atte a danneggiare il nostro prossimo o ad invadere la sua sfera privata contro la sua volontà.
E ricordiamo: i risultati che si conseguono nell'uso del pendolo sono proporzionali all'evoluzione spirituale raggiunta.
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